EBOOK
323 pagine | 1.100 kb
traduzione GALILEA MAIOLI
presentazione DAVID RIONDINO
Tutti ora dormono sulla collina. C’è Margaret Fuller Slack, che voleva diventare una scrittrice e il tetano se l’è portata via. C’è Richard Bone, che cesellava su commissione epitaffi quasi sempre menzogneri. E il soldato Harry Wilmans, caduto sul campo combattendo in una terra ostile. Wendell P. Bloyd l’avevano rinchiuso in manicomio per la sua idea di Dio non proprio ortodossa. L’ex ballerina Sonia la Russa, invece, a Spoon River aveva trovato la serenità. Da Washington McNeely, che assisteva agli accadimenti della vita seduto sotto il suo cedro, a Dora Williams, che ha cambiato uomini fino a incontrare quello che l’ha uccisa; da Nancy Knapp, che travolta dalle calamità ha dato fuoco alla casa, a Robert Davidson, che ingrassava spiritualmente divorando anime... alla fine tutti, tutti dormono sulla collina.
Un multiforme campionario umano si confessa dopo la morte, in una galleria di autoritratti postumi dove hanno la parola tanto il giudice e il politicante quanto l’umile pescatore. I defunti di Spoon River testimoniano quella che David Riondino nella sua presentazione definisce “epica minima”, alla quale ognuno ha diritto. E si esprimono in poesia, perché “la poesia, tra le varie cose, è ritornare a far sentire parole che qualcuno non può più dire, ma che sono state scritte per continuare ad esser dette. E così la gente muore, ma le parole rimangono”.
Questa edizione integrale del capolavoro di Masters, autorizzata dal figlio Hilary, comprende la Spooniade, frammento di un poema eroicomico sulla falsariga dei poemi omerici, con i personaggi del libro impegnati in baruffe elettorali e piccole vicende di paese, e l’Epilogo, sorta di Notte di Valpurga di derivazione goethiana sullo sfondo del cimitero di Spoon River, con Belzebù protagonista.
DALLA PRESENTAZIONE
Spoon River arriva a tutti noi di questa generazione ormai antica con De André. Sì, qualcuno poteva averne sentito parlare, quelli che avevano studiato un po’ meglio letteratura americana. Ma di fatto si viene a conoscenza di quest’opera, che diventa fondamentale anche per noi, tramite il disco Non al denaro non all’amore né al cielo. I personaggi delle canzoni, in particolare il suonatore Jones, il chimico, il giudice, i nomi scritti sulle lapidi della collina, diventano un patrimonio comune, vengono ricantati mille volte.
E sono formidabili queste storie, perché Fabrizio fa un’operazione strana, quella di cantare la letteratura, cosa che non era successa molto spesso in Italia. L’avevano fatto i francesi, come Ferré, e naturalmente Brassens, a cui Fabrizio si riferiva; lo facevano gli statunitensi con citazioni della Bibbia e altro. Ma non l’avevano mai fatto gli italiani, così ecco che questi frammenti di letteratura cantati sorprendevano, incuriosivano, perché aprivano un altro scenario: la letteratura si può cantarla. E inoltre ci facevano conoscere un poeta i cui testi somigliavano molto a delle ballate, a delle canzoni.
Scoprivamo la cantabilità della poesia americana: storie che raccontavano vite, in questa epica minima. Ognuno di noi, sembrava dire Masters, ha diritto a un’epica, ognuno di noi alla fine della vita è un eroe, in qualche modo; ha un destino che può essere interpretato, ha un insegnamento da lasciare. La forza di questo disco e di questo libro era proprio quella di dare a ognuno dimensione epica. (...)
DAVID RIONDINO
© riproduzione riservata
COPYRIGHT
1a edizione luglio 2017
ISBN 978-88-97728-70-2 (ePub)
ISBN 978-88-97728-71-9 (Kindle)
Courtesy of Prof. Hilary Masters
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